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La strana morte di Pietro Pacciani

Queste brevi note fanno seguito all’incarico che il legale delle famiglie dei due giovani francesi, uccisi a Scopeti nel 1985 dal “ Mostro di Firenze ”, ha recentemente conferito al Dr. Edoardo Franchi, medico legale, di esaminare la relazione peritale consegnata a suo tempo alla Procura della Repubblica di Firenze dal Prof. Giovanni Marello. Fu lui che espletò l’autopsia sul cadavere di Pietro Pacciani, concludendo che la sua morte (avvenuta il 22 febbraio 1998) fosse la conseguenza di cause naturali. Ad avviso di chi scrive vi è più di una ragione per poterne dubitare. Ecco le relative considerazioni, suddivise per punti. 1. La relazione del Prof. Giovanni Marello Pietro Pacciani fu rinvenuto cadavere all’interno della propria abitazione il pomeriggio di domenica 22 febbraio 1998, riverso in posizione prona sul pavimento dell’ingresso. Secondo la testimonianza del cronista de La Nazione, inviato sul posto, Pacciani indossava una maglietta alzata fino al collo e dei pantaloni
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Ipotesi sul movente dei delitti attribuiti al c.d. “Mostro di Firenze”

STUDIO LEGALE Avvocato Vieri Adriani Via Lorenzo il Magnifico n. 46 - 50129 Firenze Tel. 055/210778 – 2694275 - Fax 055/210778 E- mail: vieriadriani@libero.it P.e.c.: vieri.adriani@firenze.pecavvocati.it Dopo la pubblicazione da parte di alcuni giornali di notizie che danno per certo l’inizio di un’indagine in merito ai delitti già attribuiti al c.d. “Mostro di Firenze” (ma senza necessità di riferirsi alla “strategia della tensione”, avrebbe precisato chi se ne occupa) e facendo seguito ad altri nostri precedenti scritti, si affacciano adesso numerose ipotesi: “ipotesi” , non “polverone”.  “Ipotesi”, non “prove”, dacché chi scrive di professione non fa il poliziotto, bensì l’avvocato ed in tal veste assiste e rappresenta due famiglie per tre giovani ammazzati (sui sedici complessivi)   che ancora attendono giustizia.  Quando egli perciò rappresenta una persona offesa, ha il dovere di verificare il modus procedendi del Pubblico Ministero,   di sollecitarlo con

MALTRATTAMENTO DI ANIMALI: Aragoste vive sul ghiaccio

"Cosi' non si puo' andare avanti" come diceva un vecchio gambero. La Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza n. 30177/2017 ,  che tenere le aragoste vive sul ghiaccio costituisce maltrattamento di animali.  In base a tale sentenza, i l proprietario di un locale di Campi Bisenzio (Firenze) è stato condannato alla pena  di 5.000 euro di ammenda. L'Associazione L.A.V. che difende i diritti di animali ha esposto il caso davanti al Tribunale di Firenze, il quale in base ai referti scientifici, ha stabilito che anche i crostacei sono  in grado di provare dolore e di averne memoria. Quindi, la detenzione di crostacei vivi sottomessi a temperature prossime allo zero e con le chele legate configura la fattispecie di reato di maltrattamenti contro gli animali.

Uno strano libro, “Coniglio il martedì”

Chiunque abbia letto   il libro“Coniglio il martedì” (scritto da Aurelio Mattei, editore Sperling e Kupfer, pubblicato nel 1993, un anno prima dell’inizio del processo a carico di Pietro Pacciani), opera letteraria chiaramente ispirata alla vicenda del c.d. Mostro di Firenze, non può non porsi alcuni problemi, brevemente riassumibili nei termini che seguono.   1.Servizi segreti e delitti comuni. La prima cosa che stupisce di “Coniglio il martedì” è accorgersi che uno psicologo/criminologo vicino agli ambienti del   Sisde (fonte il sito “Insufficienza di prove”) abbia assunto le vesti di “giallista”per mettere nero su bianco una sua   “teoria” sul Mostro di Firenze,   tramite quello che poi è rimasto il suo primo e unico libro. Per quanto ci risulta, i Servizi segreti non si occupano solitamente di delitti a sfondo sessuale, né in genere di fatti di cronaca nera. Significativa   appare la dedica in apertura “alla memoria del professor Franco Ferracuti”, soggetto già ass